Napoli - Vomero: subito un posto di polizia fisso a San Martino. Sono anni che denunciano la presenza di bande di giovinastri
09 settembre 2024 - ore 08,03
Vomero piazzale San Martino
" Dopo l'episodio di sabato sera, con la rissa scoppiata nel piazzale che ha coinvolto un gruppo di ragazzini, torna ancora una volta alla ribalta delle cronache lo stato di degrado e di abbandono nel quale versa uno dei luoghi storici di Napoli, l'area di San Martino, a ragione dei problemi causati dalla presenza serale e notturna di bande di giovinastri, specialmente nei fine settimana, che arrivano per festeggiare ogni tipo di ricorrenza, riducendo peraltro il piazzale a un vero e proprio letamaio ". E' quanto dichiara Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, in relazione al grave episodio registratosi quando il piazzale si è ancora una volta trasformato in una sorta di ring, con una banda di giovinastri che si sono affrontanti con pugni e calci.
" Il problema è datato - sottolinea Capodanno - ! Tempo addietro fu anche lanciata la provocazione, per stimolare gli enti preposti alla soluzione del problema di ordine e di sicurezza pubblica dell’area interessata, di chiudere il piazzale con dei cancelli per tutelare l'area da episodi di vandalismo ".
" Nell’occasione - ricorda Capodanno - mi tornarono alla mente le immagini, di alcuni anni prima, del piazzale sequestrato e recintato con delle vasche in cemento per evitare la presenza dei parcheggiatori abusivi, problema poi risolto definitivamente con la sopraelevazione di buona parte del piazzale, in modo da non consentire la sosta delle autovetture ".
" Purtroppo - puntualizza Capodanno - le questioni dell’ordine e della sicurezza pubblica in una delle più belle zone di Napoli, con beni artistici e storici di primaria importanza, si pongono da tempo, già da quando negli anni ’80 ero consigliere e poi presidente della Circoscrizione del Vomero ".
" Già allora . continua Capodanno - proponemmo di realizzare un posto fisso di polizia in uno dei locali abbandonati, di proprietà della Regione Campania, un tempo adibiti a negozi degli storici “corallari”, solo alcuni dei quali sopravvissuti al degrado e all’abbandono che da tempo caratterizza l’intera zona, la qual cosa servirebbe anche a tutelare da episodi delinquenziali i turisti che si arrampicano fino a San Martino per ammirarne le bellezze artistiche e paesaggistiche ".
Con l’occasione Capodanno ripropone anche una domanda che da molto tempo attende una risposta. Che fine ha fatto il progetto della cosiddetta città obliqua? Attraverso i quattro percorsi pedonali, della Pedamentina, di salita Cacciottoli, del Petraio e di Calata S. Francesco, si pensava, attraverso un sistema di scale mobili, di collegare varie zone della città bassa con il Vomero, alla stregua di quanto già fatto a Perugia, in modo da poter pedonalizzare il quartiere collinare, risolvendo una volta e per sempre i gravi problemi del traffico e del conseguente inquinamento atmosferico. Così come nulla più si è saputo della realizzazione della quarta fermata della funicolare di Montesanto, nella zona di via Girolamo Santacroce, che attraverso scale mobili ed ascensori poteva essere collegata direttamente al piazzale di San Martino.
" Dopo l'episodio di sabato sera, con la rissa scoppiata nel piazzale che ha coinvolto un gruppo di ragazzini, torna ancora una volta alla ribalta delle cronache lo stato di degrado e di abbandono nel quale versa uno dei luoghi storici di Napoli, l'area di San Martino, a ragione dei problemi causati dalla presenza serale e notturna di bande di giovinastri, specialmente nei fine settimana, che arrivano per festeggiare ogni tipo di ricorrenza, riducendo peraltro il piazzale a un vero e proprio letamaio ". E' quanto dichiara Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione Vomero, in relazione al grave episodio registratosi quando il piazzale si è ancora una volta trasformato in una sorta di ring, con una banda di giovinastri che si sono affrontanti con pugni e calci.
" Il problema è datato - sottolinea Capodanno - ! Tempo addietro fu anche lanciata la provocazione, per stimolare gli enti preposti alla soluzione del problema di ordine e di sicurezza pubblica dell’area interessata, di chiudere il piazzale con dei cancelli per tutelare l'area da episodi di vandalismo ".
" Nell’occasione - ricorda Capodanno - mi tornarono alla mente le immagini, di alcuni anni prima, del piazzale sequestrato e recintato con delle vasche in cemento per evitare la presenza dei parcheggiatori abusivi, problema poi risolto definitivamente con la sopraelevazione di buona parte del piazzale, in modo da non consentire la sosta delle autovetture ".
" Purtroppo - puntualizza Capodanno - le questioni dell’ordine e della sicurezza pubblica in una delle più belle zone di Napoli, con beni artistici e storici di primaria importanza, si pongono da tempo, già da quando negli anni ’80 ero consigliere e poi presidente della Circoscrizione del Vomero ".
" Già allora . continua Capodanno - proponemmo di realizzare un posto fisso di polizia in uno dei locali abbandonati, di proprietà della Regione Campania, un tempo adibiti a negozi degli storici “corallari”, solo alcuni dei quali sopravvissuti al degrado e all’abbandono che da tempo caratterizza l’intera zona, la qual cosa servirebbe anche a tutelare da episodi delinquenziali i turisti che si arrampicano fino a San Martino per ammirarne le bellezze artistiche e paesaggistiche ".
Con l’occasione Capodanno ripropone anche una domanda che da molto tempo attende una risposta. Che fine ha fatto il progetto della cosiddetta città obliqua? Attraverso i quattro percorsi pedonali, della Pedamentina, di salita Cacciottoli, del Petraio e di Calata S. Francesco, si pensava, attraverso un sistema di scale mobili, di collegare varie zone della città bassa con il Vomero, alla stregua di quanto già fatto a Perugia, in modo da poter pedonalizzare il quartiere collinare, risolvendo una volta e per sempre i gravi problemi del traffico e del conseguente inquinamento atmosferico. Così come nulla più si è saputo della realizzazione della quarta fermata della funicolare di Montesanto, nella zona di via Girolamo Santacroce, che attraverso scale mobili ed ascensori poteva essere collegata direttamente al piazzale di San Martino.