Avellino, trasferiti i detenuti responsabili della spedizione punitiva in carcere
26 ottobre 2024 - ore 16,02
Sono stati trasferiti i detenuti che l’altro giorno hanno selvaggiamente picchiato un 25enne napoletano loro compagno di reparto che hanno compiuto una vera e propria spedizione punitiva nei suoi confronti.
L’aggressione, avvenuta nella notte, ha lasciato il giovane in condizioni disperate, che ora lotta tra la vita e la morte in rianimazione.
Ma la violenza non si è limitata al detenuto. Due agenti penitenziari, inermi di fronte alla furia cieca dei detenuti, sono stati sequestrati e malmenati. Un episodio che sottolinea la gravità della situazione e la necessità di un intervento immediato.
“Scenari da carcere sudamericano”, denunciano i rappresentanti sindacali, sconvolti da un’escalation di violenza che sembra inarrestabile. Le celle, un tempo luoghi di reclusione, si sono trasformate in veri e propri campi di battaglia, dove le bande rivali si scontrano in un crescendo di odio e brutalità.
Il personale penitenziario, stremato da continue aggressioni e minacce, vive nell’angoscia e nella paura. “Lavoriamo in condizioni disumane”, denunciano gli agenti, chiedendo maggiore protezione e un potenziamento dell’organico.
Di fronte a questa emergenza, il sindacato Uspp ha lanciato un grido d’allarme, chiedendo l’intervento urgente del Gruppo Operativo Mobile (GOM) per ristabilire l’ordine all’interno della struttura. “Non possiamo più tollerare questa situazione”, affermano i rappresentanti sindacali, “è necessario un intervento deciso e immediato per riportare la calma e la sicurezza nel carcere di Avellino”.
L’inchiesta è aperta e le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i responsabili della spedizione punitiva. Ma intanto, il 25enne ferito lotta tra la vita e la morte, mentre il carcere di Avellino resta un luogo di paura e violenza.
Source: Cronache Campania
L’aggressione, avvenuta nella notte, ha lasciato il giovane in condizioni disperate, che ora lotta tra la vita e la morte in rianimazione.
Ma la violenza non si è limitata al detenuto. Due agenti penitenziari, inermi di fronte alla furia cieca dei detenuti, sono stati sequestrati e malmenati. Un episodio che sottolinea la gravità della situazione e la necessità di un intervento immediato.
“Scenari da carcere sudamericano”, denunciano i rappresentanti sindacali, sconvolti da un’escalation di violenza che sembra inarrestabile. Le celle, un tempo luoghi di reclusione, si sono trasformate in veri e propri campi di battaglia, dove le bande rivali si scontrano in un crescendo di odio e brutalità.
Il personale penitenziario, stremato da continue aggressioni e minacce, vive nell’angoscia e nella paura. “Lavoriamo in condizioni disumane”, denunciano gli agenti, chiedendo maggiore protezione e un potenziamento dell’organico.
Di fronte a questa emergenza, il sindacato Uspp ha lanciato un grido d’allarme, chiedendo l’intervento urgente del Gruppo Operativo Mobile (GOM) per ristabilire l’ordine all’interno della struttura. “Non possiamo più tollerare questa situazione”, affermano i rappresentanti sindacali, “è necessario un intervento deciso e immediato per riportare la calma e la sicurezza nel carcere di Avellino”.
L’inchiesta è aperta e le forze dell’ordine sono al lavoro per identificare i responsabili della spedizione punitiva. Ma intanto, il 25enne ferito lotta tra la vita e la morte, mentre il carcere di Avellino resta un luogo di paura e violenza.
Source: Cronache Campania