Napoli, per il gip l’assassino di Santo Romano: “E’ capace di intendere”

08 novembre 2024 - ore 08,00
assassino_santoromano_1.jpgAssassino Santo Romano Ha smontato la versione dell’assassino reo confesso e della presunta incapacità parziale cavalcata da tre giorni dal suo avvocato difensore. “Nessuna forma di incapacità di intendere e volere, neppure parziale, si ravvisa nel 17enne accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso nella notte tra il 1° e il 2 novembre a San Sebastiano al Vesuvio”.

E’ quanto scritto dal gip del Tribunale per i minorenni di Napoli, Anita Polito, nell’ordinanza con la quale dispone la custodia cautelare in istituto penale minorile per il giovanissimo indagato.

In sede di udienza di convalida del fermo eseguito nei confronti del 17enne accusato di omicidio, il suo avvocato Luca Raviele ha presentato la documentazione medica attestante una patologia psichica del suo assistito e una perizia del 2022 eseguita su incarico del pm nell’ambito di un procedimento sempre del 2022, concluso con la non imputabilità del 17enne.

Secondo il gip, però, dallo svolgimento dell’esame dell’indagato e dal tenore delle sue dichiarazioni non si ravvisa in lui alcuna forma di incapacità di intendere e di volere, neppure parziale.

 “Era ben consapevole” di quanto accaduto visto che era scappato ai Beretti di Chiaia per crearsi un’alibi.

Esclusa l’ipotesi di una reazione per difendersi: se così si fossero svolti i fatti – evidenzia la gip -, l’indagato avrebbe freddato Santo Romano sul colpo e con tutti e due i proiettili esplosi, senza attingere nessun altro e, men che meno, oltre a Santo Romano, anche Salvatore Spagnoli, a un braccio. Inoltre sarebbe stato “ben consapevole” della gravità di quanto fatto: a confermarlo la ‘fuga’ verso i baretti per sbarazzarsi della pistola.