Napoli: le municipalità vanno abolite! Il decentramento è fallito! Costano circa 7,5 milioni di euro all’anno per indennità e gettoni

11 marzo 2025 - ore 07,00
napoli_spesa_per_le_10_municipalit.jpgNapoli spesa per le 10 municipalità             Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della circoscrizione Vomero, dopo aver evidenziato, ancora una volta, le gravi carenze nel funzionamento delle municipalità, rimarcando, tra l'altro, la scarsa presenza nei quartieri di presidenti, assessori e consiglieri rispetto ai problemi reali dei territori amministrati, preso atto del palese fallimento a Napoli del decentramento amministrativo, che in oltre 40 anni non è mai decollato, rilancia una proposta che vede la cancellazione delle attuali municipalità sostituite dai comuni metropolitani.

            “ E’ inammissibile che a fronte della riduzione dei consiglieri comunali passati da 60 a 40, si continui a mantenere l’attuale assetto che prevede la divisione del territorio del capoluogo partenopeo in dieci municipalità con un esercito di ben 300 consiglieri municipali, 10 presidenti, 10 vicepresidenti e 30 assessori: tre per ogni municipalità – sottolinea Capodanno -. Un costo eccessivo, che ricade integralmente sul bilancio del Comune di Napoli, peraltro in predissesto, considerando anche che, agli emolumenti erogati a tutte queste persone, bisogna aggiungere pure i costi per le strutture ed il personale necessario. Uno spreco sicuramente da eliminare, con danaro da utilizzare per attività ben più necessarie, come quelle del terzo settore “.

            " Al riguardo - puntualizza Capodanno - attualmente la spesa complessiva annua per le indennità e i gettoni di presenza dei presidenti, degli assessori e dei consiglieri municipali è di circa 7,5 milioni di euro, dunque con un costo medio di quasi 750mila euro all'anno per ciascuna delle 10 municipalità. Un costo così mediamente distribuito per ogni municipalità: circa 64mila euro per il presidente, circa 174mila euro per gli assessori e circa 453mila euro per i gettoni dei consiglieri oltre all'IRAP per circa 59mila euro. Peraltro notoriamente a Napoli, già, da quando, nel 1980, furono istituite le ex circoscrizioni, poi accorpate e diventate municipalità, con elezioni dirette, questi organismi del decentramento amministrativo hanno avuto scarso seguito presso i cittadini, anche perché privi di reali poteri operativi. Utilizzati, alla bisogna, più come meri organismi consultivi ma sovente ignorati nelle decisioni assunte a livello centrale “.
            “ Più che ridurre il numero di consiglieri, da 30 a 20, e di assessori, da 4 a 2, per ciascuna delle dieci municipalità– propone Capodanno – più costruttivo e operativo, nell'ambito dell’area metropolitana, risulterebbe la suddivisione del territorio dell’attuale Comune di Napoli in sei Comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge. I nuovi Comuni avrebbero una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri. Per ognuno dei sei Comuni metropolitani andrebbero eletti 10 consiglieri ed un sindaco, coadiuvato da una giunta di due soli assessori “.

            “ Il progetto, da me elaborato – precisa Capodanno -, prevede un comune Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Comune Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Comune Napoli Centro. I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato e Pendino confluirebbero nel Comune Costiero, il Comune Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano ed infine il Comune Est si estenderebbe sui attuali territori di Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio “.

            “ Con questa proposta non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico, anche perché le spese per i nuovi Comuni ricadrebbero a totale carico dello Stato – conclude Capodanno - ma finalmente si insedierebbero organismi elettivi in grado di dare risposte concrete, operative e immediate alle istanze delle popolazioni amministrate, cosa che notoriamente allo stato non avviene, indipendentemente dal numero di assessori e consiglieri “.