Napoli: risposte inadeguate sul fenomeno delle baby gang. Monta la protesta: su Facebook un gruppo con oltre 2.000 iscritti
07 aprile 2025 - ore 07,00

" Peraltro - aggiunge Capodanno -, in tutti questi anni, la scia di sangue causata da questi delinquenti in erba, che escono di casa armati di bastoni, coltelli e, in qualche caso, anche di pistole, con la chiara ed evidente intenzione di adoperarli, si è sempre più allungata al punto che la lista delle vittime, per lo più ragazzi in età scolare, somiglia oggi a un vero e proprio bollettino di guerra ".
" Ma cosa hanno fatto concretamente le istituzioni preposte, fino a oggi, per debellare il fenomeno sia con interventi preventivi che con interventi repressivi - domanda Capodanno -? Dunque, perché meravigliarsi della scarsità delle denunce al riguardo? Con quale animo una persona che viene aggredita, malmenata e, in qualche caso, anche ferita al punto da dover ricorrere alle cure dei sanitari, pure per il timore di eventuali ritorsioni, può decidersi a denunciare se poi, in cuor suo, sa che non accadrà nulla e che se anche questi criminali in erba venissero acciuffati e riconosciuti, poi non marcirebbero in galera, ma verrebbero riaccompagnati nelle proprie abitazioni, al massimo con una tirata d'orecchi, tornando a delinquere per strada già dal giorno dopo? ".
" Le persone sono sfiduciate. Inoltre hanno paura - sottolinea Capodanno - Molti residenti ricordano ancora il grave episodio, uno dei tanti, accaduto anni addietro, di un uomo che era andato a prelevare con la propria autovettura la figlia e che in piazza Vanvitelli fu pestato a sangue per aver chiesto garbatamente di spostare un motorino che ostruiva il passaggio dell’auto. L’uomo, malmenato dal branco che stazionava permanentemente nella piazza, sotto gli occhi atterriti della figlia, rimase diverso tempo ricoverato in ospedale e dovette subire anche l’asportazione della milza. Solo due dei delinquenti furono identificati e processati. Condannati, invece che lasciati in carcere, furono mandati agli arresti domiciliari “.
" A questo punto - conclude Capodanno - reputo che le istituzioni preposte hanno perso credibilità e fiducia da parte dei cittadini, circa la capacità di arginare l'inaccettabile situazione che si è venuta a creare, con un programma efficace e soprattutto duraturo, che non si riduca dunque solo a qualche effimera iniziativa di facciata. Da qui parte l'ennesima sollecitazione al prefetto, al questore e al sindaco di Napoli, affinché vengano messe in campo, in tempi rapidi, iniziative concrete e continuative per debellare il grave quanto datato fenomeno ".