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Napoli: interrogazione sul parcheggio in via Aniello Falcone Capodanno: ’Una vicenda che risale a quasi vent’anni addietro’

06 aprile 2025 - ore 19,05
vomero_la_gru_a_servizio_del_cantiere.jpgVomero la gru a servizio del cantiere            " L'interrogazione urgente a risposta scritta sul nuovo centro sportivo di via Aniello Falcone, nel quartiere partenopeo del Vomero, presentata nei giorni scorsi dal consigliere comunale Catello Maresca, riaccende i riflettori su una vicenda datata, che, nel corso di quasi venti anni, ha sollevato non poche polemiche e perplessità, quella della realizzazione di un parcheggio privato su tre piani interrati e con nessun vincolo di pertinenza, in via Aniello Falcone, all'altezza del civico 249, nei pressi della traversa privata Diaz, sotto un'area di circa 4mila mq, dove un tempo sorgevano campi da tennis e dove da oltre un decennio è installata un'imponente gru, che ha suscitato numerose polemiche, salendo più volte alla ribalta delle cronache anche per le preoccupazioni dei residenti, legate alle oscillazioni nelle giornate ventose. Un parcheggio che prevede la realizzazione di tre piani interrati, con 118 box, con dimensioni che vanno da 15 mq in su e con prezzi che partono da 90mila euro, 6mila euro a mq, a salire, come si legge su alcuni siti internet. Lavori che, dopo una luna pausa sono ripresi nel settembre del 2023 ". A intervenire ancora una volta sull'annosa vicenda è Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già numero uno della Circoscrizione e fondatore sul social network Facebook del gruppo: “La collina dice no ai parcheggi interrati” che conta oltre 700 iscritti.



            Nell'interrogazione il consigliere Maresca, dopo avere nella premessa riportato alcune tappe della vicenda datata, ricordando che: " Il progetto risale a circa vent’anni fa ed è stato approvato dalla giunta comunale dell’epoca, guidata dall’ex sindaco Rosa Russo Iervolino, con la delibera n. 2274 del 2007 " e che: " Tempo fa il permesso rilasciato alla Belvedere S.p.A. – sulla scorta di un’indagine della Procura di Napoli – fu ritenuto illegittimo, poiché i pareri rilasciati dall’Autorità di Bacino e dal Genio Civile erano fondati su indagini “carenti e incomplete”, riguardando un’area che, in parte, ricadeva in una zona ad elevato rischio idrogeologico", chiede al sindaco e all'assessore competente: " 1. Quali siano gli attuali atti amministrativi adottati dal Comune di Napoli in merito alla realizzazione del nuovo centro sportivo di via Aniello Falcone; 2. Se siano state effettuate verifiche recenti sulle condizioni di sicurezza idrogeologica dell’area e, in caso affermativo, quali siano gli esiti di tali accertamenti; 3. Se il Comune abbia valutato l’opportunità di rivedere i permessi rilasciati alla luce delle vicende giudiziarie che hanno interessato le società coinvolte nel progetto;4. Se siano state adottate misure per garantire che il nuovo centro sportivo venga realizzato e gestito in totale trasparenza, evitando il coinvolgimento di soggetti o società che possano destare preoccupazioni in relazione alla normativa antimafia ".



            Capodanno ricorda, con l'occasione, che la vicenda è datata e che di essa si erano occupati già i mass media nel settembre dell'anno 2012, quando erano cominciate a circolare le voci sulla partenza dei lavori per la realizzazione del parcheggio in questione, annunciata dall’apposizione sul marciapiede di via Aniello Falcone, dinanzi all'area dove era prevista la realizzazione del parcheggio di due manufatti che pubblicizzavano la possibilità di acquistare i box auto.



            “ All'epoca – ricorda Capodanno - una sentenza del TAR della Campania, depositata in data 13 maggio 2009, aveva respinto il ricorso presentato dalla società immobiliare Belvedere s.p.a. per l’annullamento del decreto della Sovrintendenza per i beni architettonici e paesaggistici di Napoli, del 18 settembre 2008. Con tale ultimo decreto era stato annullato il decreto di autorizzazione paesaggistica del Comune di Napoli n. 19 del 23 maggio 2008, relativo alla richiesta della stessa società al Comune di Napoli di costruire appunto in via Aniello Falcone, alla traversa privata Diaz, in un’area ricadente in zona paesaggisticamente vincolata, un parcheggio interrato stanziale e non pertinenziale con sistemazione della sovrastante superficie da destinarsi a spazio pubblico attrezzato per gioco e sport. In base al progetto presentato la società avrebbe realizzato nella parte sovrastante attrezzature ad uso pubblico, per l’esattezza, tre campi da tennis, un corpo di fabbrica per spogliatoi e servizi, un piccolo parco pubblico a verde ed un parcheggio a raso per motoveicoli a servizio della struttura sportiva, ed il Comune per parte sua avrebbe autorizzato la realizzazione del parcheggio privato interrato di 4 piani, secondo il progetto presentato. Dopo che il Comune si era espresso favorevolmente, a settembre del 2007, era arrivato il provvedimento della Sovrintendenza che aveva bloccato l’operazione “.



            Al riguardo nell’articolata sentenza del TAR si leggeva: “ la Soprintendenza con la citata nota del 3.07.2008 invitava il Comune a colmare vuoti segnalati con la formula che segue: “ Considerato che il testo del parere della Commissione edilizia integrata è sintetico e genericamente motivato, è opportuno che il Comune, integrando la Relazione illustrativa ai sensi dell’art. 146 comma 6 e art. 159 comma 2 del DLgs n. 42/2004, espliciti le proprie valutazioni sulla realizzazione dell’opera con specifico riferimento alla mole degli scavi e delle strutture entro terra, i cui effetti sull’assetto idrogeologico dell’area possono riverberarsi su quelli paesaggistici, specificando che tali aspetti sono stati esaurientemente valutati in funzione paesaggistica “ e più avanti: " La Soprintendenza insomma con il suggerito adempimento ha inteso sollecitare un nuovo esame del rapporto tra i due valori concorrenti nella fattispecie (equilibrio idrogeologico e equilibrio paesaggistico) riconsiderandoli non astrattamente e isolatamente, nella dimensione statica propria di ciascuno, ma in relazione congiunta e in diversa prospettiva, da una angolazione, per cosi dire effettuale, cioè in proiezione dinamica, valutando le possibili interferenze e riflessi (trascurati dal Comune) degli scavi e della struttura sulla integrità del valore paesaggistico: in altre parole, con una nuova rappresentazione della situazione di fatto più aderente alla realtà, a spettro allargato, inclusiva anche del cennato rapporto. Si chiede in buona sostanza al Comune di ponderare se quel rapporto sia tale da escludere il pericolo che le acque atmosferiche, deviate o comunque disturbate, nel loro normale corso di scorrimento sotterraneo, dalla presenza della progettata struttura sotterranea, in concreto emergano in superficie riversandosi in senso alluvionale sul piano fuori terra con possibile inondazione e conseguente alterazione dell’armonia paesaggistica “.



            Adesso che la vicenda è tornata alla ribalta si attendono le risposte alle domande poste nell'interrogazione del consigliere Maresca mentre sono ancora in corso i lavori per la realizzazione del parcheggio in questione.




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